IL RINVIO DELLA POPOLARISSIMA. IL PRESIDENTE RENATO BARZI: “SOLO NELLA SECONDA GUERRA LA CORSA È STATA SOSPESA”. IL VICE PRESIDENTE ROBERTO ZANATTA: “È LA FESTA DEL CICLISMO, GIUSTO METTERE IN SICUREZZA ATLETI E PUBBLICO”

By 21 Marzo 20212021

Il 21 marzo 2021 si sarebbe dovuta svolgere anche la 105° edizione della Popolarissima, una delle gare ciclistiche tra le più vecchie d’Italia e tanto attesa dai trevigiani e dagli appassionati di ciclismo, un appuntamento fisso a calendario FCI, dal 2017 gara internazionale UCI Europe Tour, che si svolge nella terza domenica di marzo.

Negli ultimi anni è stata vinta da atleti di elevato spessore tecnico, buone parte dei quali sono approdati nella categoria dei professionisti; l’arrivo di viale d’Alviano rappresenta infatti uno dei più grandi appuntamenti internazionali di inizio stagione per i corridori veneti perché spesso permette di mettersi in luce ai talents scout delle squadre professionistiche. Ricordiamo che lo stesso Luca Colnaghi era arrivato 6° nell’ultima edizione del 2019.

Nella immagine in evidenza l’arrivo 2019 di Nicola Venchiarutti in viale d’Alviano

Nella foto il presidente Ettore Renato Barzi e il podio in viale D’Alviano nel 2019

Il presidente Renato Barzi e il vice presidente Roberto Zanatta dell’Unione Ciclisti Trevigiani, danno una loro interpretazione e un loro ricordo dell’ultima manifestazione svoltasi nel 2019, e poi sospesa nel 2020 e 2021 causa la pandemia del Covid.

Renato Barzi: “Siamo rammaricati di non poter svolgere la nostra meravigliosa manifestazione; non avremmo mai pensato che potesse accadere una cosa del genere e per due anni consecutivi: soltanto durante il secondo conflitto mondiale la gara era stata sospesa. Siamo spiacenti per tutti gli sportivi trevigiani, abbiamo richiesto alla Federazione di rinviare la corsa a settembre, in attesa di ricevere riscontro in merito, e sperando che tutto vada per il meglio e di poterla organizzare seguendo i protocolli richiesti per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e degli spettatori. Il mio ricordo dell’ultima edizione organizzata nel 2019 è la presenza di migliaia di persone che lungo le Mura cittadine e lungo il rettilineo di arrivo erano accorse per incitare i ciclisti al loro passaggio, un’emozione indescrivibile, quanta adrenalina”.

Nelle foto il vice presidente Roberto Zanatta e gli atleti del Cycling Team Fruili, vincitori con Nicola Venchiarutti

Roberto Zanatta: “La Popolarissima, per la sua pluricentenaria storia, non è solo una corsa che tutti i migliori team europei vogliono correre, è la Festa del ciclismo, che coinvolge, oltre agli addetti, la grande folla che ogni anno si assiepa sulla tribuna naturale che sono le Cinquecentesche Mura cittadine, per guardare, incitare ed applaudire le gesta dei corridori. Un paio di anni fa abbiamo ricevuto una mail da una squadra austriaca che ringraziava di essere stata invitata a partecipare alla Popolarissima, entusiasti proprio per questo clima che non avevano mai riscontrato in altre parti. Infatti la riuscita di una manifestazione, soprattutto per la nostra Popolarissima che si svolge all’interno di un centro storico, coinvolgendo la città, si misura anche, se non soprattutto, dalla partecipazione del pubblico. Del resto ciclisti e sportivi che aspettano per ore il passaggio della corsa a bordo strada sono un binomio inscindibile, gli uni bisognosi degli altri e se ne viene a mancare uno viene meno il senso del ciclismo. Ci rammarica essere stati costretti a rinviarla ancora, ma, al di là dell’emergenza contingente, crediamo sia giusto correre la Popolarissima quando si potrà rispettarne lo spirito”.